1. |
1=0
02:31
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1=0
Buonasera alla giuria, buonasera a tutto il pubblico,
sono l’utente medio di un programma affatto comico,
poiché il suo unico scopo é annichilire ogni pensiero
non starò qui a presentarmi, sono uno uguale a zero.
Unougualeazero Unougualeazero Unougualeazero
Un numero binario, che non fai poi differenza
tra il passaggio di corrente o una corrente di passaggio
Guardo il primo maggio, skippo lesto a Italia uno,
mi lamento dei barconi e dopo via su Colorado
Giustizia la esigo ma solo a mezzo Iene,
mi da più sicurezza il Gabibbo che un carabiniere
La mafia la affronto ma solo con la Squadra,
la stessa che mi tiene alla poltrona
Unougualeazero Unougualeazero Unougualeazero
Sono l’utente che lo Stato ha programmato
ed il programma a orecchie basse ho eseguito.
Mi incazzo ed urlo per imporre un’opinione
che a pensarci in fondo non ho mai capito.
Gioco da casa, ma é come fossi in chiesa
muto e genuflesso prego rientrino in difesa
prima che un insano gesto di quel negro a centrocampo
sia la via per arrivare al tiro entro la ripresa
Unougualeazero Unougualeazero Unougualeazero
E mentre il mondo insiste nella sua rotazione,
mi limito al frangente in cui si compie quell’azione
e impreco alla squadra avversaria,
di certo non mi incazzo per due razzi sulla Siria,
Col telecomando lo Stato ho programmato
uno squallido futuro che odora di passato
Salti qualche testa, brilli qualche bomba,
l’unica messa che mi intriga é la messa in onda
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2. |
Effetto Doppler
01:55
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EFFETTO DOPPLER
Come un bolide di Formula Uno
sorgente sonora in perenne movimento,
non sta ferma un momento, non aspetta nessuno,
frequenza che sale in modo sinusoidale
Di continuo orecchie assale questo vortice verbale
che fa male ma non cala, noi che siamo qui a sudare
Il fastidio che tu provi è per il tedio in cui ti trovi
il rimedio sono i nuovi luoghi vuoti sotto assedio,
da riempire con dei suoni rudi come un dito medio,
uno stadio che va a fuoco col frastuono di una radio
Un dedalo di storie per chi vive di etichette,
per chi teme le forme che non portano manette,
perchè non siete entrati e non lasciate mai entrare
chi vorrebbe entrare e non saprebbe come fare?
Per questo soffrirete contemplando l’infinito,
oppure finalmente capirete ciò che dico,
vi toglierete dalle chiappe quella vecchia scopa,
se no peggio per voi: non scendiamo dalla giostra
Effetto doppler, devasta.
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3. |
Pierrot
02:00
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PIERROT
Ma che piacere avervi qui !
Sono l’ipocrita, la mia é retorica,
figlio dei miei tempi quanto un frocio della cronaca
Rime baciate fini a vili conclusioni,
un infallibile cecchino ma ho un fucile senza fori
La penna che al commiato fissa secca il risultato,
e chiede il conto al suo padrone di un prelievo non voluto,
lacrima che sgorga dal profondo dell’orbita nera
come un fiume in piena gonfia il passo e poi tracima
Pierrot e la lacrima nera che nasconde mille menzogne,
dietro la guancia lo sporco che sputi in faccia
a chi sá bene chi sei
La lacrima che ora ricama rime in automatico,
con fare molto pratico attraverso gesti grezzi di un meccanico,
verga un cielo nero come fosse un aeroplano
in volo senza direzione
La lacrima di un maniscalco in bilico sul ciglio di un fossato,
adesso osserva un risultato che é più atteso che voluto,
come fosse partorito da un accenno di starnuto,
muto ed abortito
Pierrot e la lacrima nera che nasconde mille menzogne,
dietro la guancia lo sporco che sputi in faccia
a chi sá bene chi sei
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4. |
Stasi
03:02
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STASI
Un’altra volta le ginocchia tra le mani,
riflettendo sui tuoi sbagli
I tuoi errori han sempre un peso
e allora resti solo come un buco nero,
l’unico obbiettivo di chi cerca il male d’altri per sentirsi ancora vivo
e ti ritrovi schiavo di un continuo risultato,
sei N.A.T.O. e quindi sei figlio di un trattato
Vivi le tue paranoie, vivi chi ti ha giudicato,
vivi il vero pregiudizio per un fatto che hai compiuto
Io credo in chi agisce, riflette, si attiva, converge, si espone
e alle volte si mette in gioco
Mantegna ci insegna che ogni prospettiva è la base per avere
una messa a fuoco
Io, da parte mia ti porto la mia esperienza
qualunque sia dall’altra parte il livello di supponenza
parti sempre dal presupposto che ogni fatto è giudicato,
neanche troppo dalla supponenza,
ma dal fatto che è compiuto
Agisci, rifletti, converge, rifiuta la stasi che è offerta dai giorni
Capito? non ho finito.
Resta ancora un po’ seduto, io invece resto arzillo in piedi e agito il dito
Scusa come dici? Sto gridando come un pazzo?!
Pensa te che lì seduto hai la durezza del mio cazzo,
quindi zero
come i risultati che hai ottenuto,
e non è tanto questo il mio problema,
quanto il contenuto
che ti tiene incollato a quella sedia da una vita
con l’immagine stampata in mezzo agli occhi di una fica
Volgare? Ti pare? Ma pensa mio compare,
che da quando ho aperto bocca sei rimasto lì a ascoltare
Io volgare e tu feticista, ora dimmi: chi è il peggiore?
Mi sa tanto che l’errore è giudicare ogni tenzone
Mantegna, l’Andrea di cui due righe fa ho parlato,
l’Andrea di cui la prospettiva ha offerto un nuovo strato
il primo classicista che io possa ricordare
figlio di Biagio, ma non il cantautore
Agisci, rifletti, converge, rifiuta la stasi che è offerta dai giorni
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5. |
Io Ti Conosco
02:11
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IO TI CONOSCO
Quanta vita passa rimanendo nelle ossa
dopo anni spesi senza riposare
Senti qua che ressa ad un passo dalla rissa
senza l’ansia di un contesto da cercare
Con i reni remi come rami
che si piegano soltanto sotto al vento di maestrale
Un coacervo acerbo di rigore
declinato dalla grazia di una mente superiore
Eppure mi son scordato di te
Io ti conosco, esci nella note,
silente come sanno fare solo delle blatte
batti delle rotte da vergare con il sangue di chi stende con le mani un altro amico a suon di botte
Io ti conosco
Salta nella mischia e salta solo chi ci crede
gli altri a casa col rancore da covare
Affidàti per aver qualcuno da supporto
Al supporto di tipo multimediale
Caro amico ti scrivo
Con la lama sulla faccia
un concetto che tu possa ricordare
Girati quando mi vedi, evita le mani, fingi di essere impegnato svieni oppure gira i piedi
Perché non mi sono scordato di te
Io ti conosco, esci nella notte,
silente come sanno fare solo delle blatte
batti delle rotte da vergare con il sangue di chi stende con le mani un altro amico a suon di botte
Io ti conosco
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6. |
Nella Francia
02:07
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NELLA FRANCIA
Egregi nuclearisti in doppio petto
vi scrivo la presente
con l’intento di portare l’attenzione sul mio tetto
al congegno fronte-cielo là installato
può sembrare un vezzo un po’ borghese ed impegnato
ma funziona
non c’è trucco non c’è inganno
“Venghino signori il primo giro offre la casa e l’altro ancora”
La presente è per sfidare il protocollo impostomi dai detrattori in un sistema che mi impone
l’acquisto di un pacchetto di elettroni un tanto al kilo
il dazio del cablaggio tra il mio ambiente e troppo filo
il mio tacìto assenso alle questioni nucleari
con transalpini atomici implicati in malaffari
La Francia, la conosci la Francia?
Tu sei mai stato nella Francia?
Dovresti provare almeno una volta nella vita a fare un giro nella Francia
Eppur si muove
non è un reato se mi incaponisco su un modello degno di attenzione
forse il limite più grande
è che il limite più grande è una prigione
in cui rinchiudere le parole
dal momento che in famiglia è tutto a posto,
che il lavoro non mi manca
ed ho persino una pensione
non mi vedo nella parte di chi accetta un compromesso quando applico ad un tasto una pressione
Causando una reazione su un nocciolo radioattivo
quello della questione è un nocciolo radioattivo
il nocciolo della questione è quello radioattivo
ma prima di accusarmi di esser poco innovativo
La Francia, la conosci la Francia?
Tu sei mai stato nella Francia?
Dovresti provare almeno una volta nella vita a fare un giro nella Francia
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7. |
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IL GIORNO IN CUI HO UCCISO MIA MOGLIE
Guardami amore son pronto
in un abito al netto di sconto
lo sguardo malato di un pesce impagliato
il fare dimesso di un cane bagnato
Vedi, amore, quanto è diverso
quel modo perverso di fare che hai tu
Avere già tutto e volere di più
aprire le porte e trovarci la morte
La morte, io sorrido e guardo te
con la mano stretta in gola
urla pure che sei sola nessuno ti sentirà
E ti spegni lentamente
si fà nebbia il tuo presente
chissà adesso cosa hai in mente
mentre stringo un po’ di più
Non ridi più, vero amore?
Quella nell’abito in sconto adesso sei tu
due metri di terra più giù
donna chiusa nel buio
vedi che bella che sei
che bella sapendo che la tua bocca non si riaprirà più
per dirmi ciò che vuoi tu
La morte, io sorrido e guardo te
con la mano stretta in gola
urla pure che sei sola nessuno ti sentirà
E ti spegni lentamente
si fa nebbia il tuo presente
chissà adesso cosa hai in mente
mentre stringo un po’ di più
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8. |
Carroarmato
03:08
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CARROARMATO
Voi siete come un filo
che è annodato ad una cruna
su di un ago conficcato
dentro a un pezzo di sapone
che è bagnato e poi posato
sopra il marmo di un balcone
di un palazzo fatiscente pronto a una demolizione
Voi siete la negazione stessa del punk
Stuprato, sfinito e sfigurato, senza significato
Voi siete come un vecchio
Solo dentro a un ospedale
condannato all’incoscienza
troppo stanco per sperare
Il cui unico obbiettivo
adesso è un calo di piastrine
Un uomo chiuso nella bara ancora prima di morire
Voi siete la negazione stessa del punk
Stuprato, sfinito e sfigurato, senza significato
Chiedete perdono a Dio per il vostro punk
Finto ritratto variopinto di un dinosauro estinto
Voi siete come un cane
che è costretto alla catena
rifiutato dai padroni come fosse una cancrena
relegato in una vecchia scatola di compensato
bisognoso di elevarsi
che nemmeno il “quarto stato”
Un cane, privato dei suoi ringhi ma obbligato ad attaccare
chiudendo ad ogni modo la sua conta sopra ad un pallottoliere
vergando col sangue di altri cani simili la propria tomba
Che dio l’abbia in gloria ed il morso nasconda
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9. |
Alessio Vaffanculo
03:02
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ALESSIO VAFFANCULO
Suono all’Eterotopia, suono al Torchiera,
sono un tipo troppo assurdo
"Scusa, hai una cartina lunga ?"
"Facciamo su le trombe !"
"Minchia che botta !"
Senti che bomba il demo dei miei amici
Il bassista é una tipa
É tutta crasta ma sua madre é troppo stronza,
lo dice pure su facebook
Cambio l’immagine della copertina
Metto la foto del mio cane con gli occhiali
Ho una saletta prove proprio giù in cantina
E incido demo che suonano di merda
Ho una Les Paul che invece é un Epiphone
Solo che fischia quando alzo un po’ il volume
Ho appena dilatato i lobi a 0.5
I miei hanno visto ma ormai tanto giá lo sanno
Alessio vaffanculo
Io suono punk ma sono pure comunista
E le due cose a me mi sembrano normali
Per te non é cosi e allora sei di destra
Cazzo vai a fare dentro ai centri sociali?
La Brunetti suona troppo da paura
Faccio i bicordi di un'ottava sopra
Adesso ho il crestino biondo
e la stesura dei pezzi la faccio con Guitar Pro
Alessio vaffanculo
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